Bahamas, un paradiso contaminato

Il viaggio di Zefiro alle Bahamas, alla scoperta di un paradiso (purtroppo) contaminato

La nostra barca Zefiro è ormeggiata al porto, siamo in attesa che la primavera ci riporti delle condizioni ottimali per continuare il nostro viaggio nel Mediterraneo. Ma noi di Zefiro non sappiamo stare fermi e soprattutto non vogliamo perdere tempo e così abbiamo attraversato l’oceano per conoscere lo stato delle acque anche nei luoghi che, nell’immaginario comune, sono definiti paradisiaci.

Il viaggio alla scoperta della Grande Exumas

Dopo una tappa a Miami ci spostiamo con un volo a Nassau, capitale delle Bahamas. Da qui, con un piccolo aereo la mattina seguente ripartiamo per raggiungere una lunga lingua di sabbia chiamata Long Island a sud delle Bahamas. Ci troviamo davanti alla Grande Exumas e ad uno dei paradisi più incontaminati dei Caraibi, che purtroppo di recente sono presi d’assalto dal turismo di massa. Ieri abbiamo trovato una piccola discarica a meno di 200m dall'Oceano e soprattutto tanta plastica e residui di tensioattivi schiumogeni nell'acqua. Avremmo voluto campionare la sabbia e l'acqua, ma purtroppo complicazioni burocratiche ci impediscono di trasportare campioni in aereo.   

Kristal Ocean

Esplorando la zona siamo venuti a conoscenza di una realtà molto interessante Bahamas Plastic Movement (BPM), un'organizzazione senza scopo di lucro orientata alla sensibilizzazione e alla ricerca di soluzioni all'inquinamento da plastica. La sua ideatrice e fondatrice è Kristal Ambrose, nota anche come "Kristal Ocean", una scienziata ambientale che studia i detriti marini e l'inquinamento da plastica alle Bahamas. Dopo aver attraversato l'Oceano Pacifico nel 2012 per studiare il Western Garbage Patch, Kristal è stata ispirata a tornare a casa alle Bahamas per innescare una rivoluzione contro l’inquinamento da plastica. La sua carriera nel campo ambientale dura da oltre un decennio e negli ultimi sei anni ha lavorato diligentemente alla ricerca e all'istruzione sull'inquinamento da plastica nel suo paese. Nel 2013 ha avviato The Plastic Beach Project: un'iniziativa pensata per sensibilizzare i cittadini sul tema degli accumuli di plastica sulle spiagge delle Bahamas. La sua passione per il problema l'ha portata a sviluppare e lanciare Bahamas Plastic Movement (BPM) . 

La lotta alla plastica richiede un'azione globale.

Da quando Kristal ha intrapreso il suo viaggio verso il cambiamento grazie a BPM, ha coinvolto migliaia di persone a livello locale e globale attraverso conferenze educative, programmi di campi estivi e progetti di citizen science. Ha ricevuto l'Environmental Youth Leader Award 2014 dal governo delle Bahamas per i suoi sforzi nel campo della ricerca e dell'istruzione sull'inquinamento da plastica. Più recentemente è apparsa sia sul Sierra Club Magazine che sul Coastal Living Magazine, dove in quest'ultimo è stata nominata Ocean Hero dal musicista Jack Johnson per i suoi sforzi. Insomma un personaggio che per noi è modello a cui ispiraci e seguire. Ci piacerebbe incontrarla e magari trovare insieme delle occasioni di collaborazione. Quello della plastica è un problema confini geografici a cui solo insieme potremo trovare rimedio.


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